venerdì 15 gennaio 2010

Tutto così straziantemente sensato

Quello che colpiva in Baudolino era che, qualunque cosa dicesse, guardava di sottecchi il suo interlocutore, come per avvertirlo di non prenderlo sul serio.

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"Cioè," esitò Niceta, "hai deciso di cambiar vita..."
"No, signor Niceta. Ho deciso che se quella era la mia sorte, era inutile che provassi a diventare come gli altri. Ero ormai consacrato alla menzogna. È difficile spiegare quello che mi stava passando per la testa. Mi dicevo: sino a che inventavi, inventavi cose che non erano vere, ma lo diventavano. Hai fatto apparire San Baudolino, hai creato una biblioteca a San Vittore, hai fatto girare i Magi per il mondo, hai salvato la tua città ingrassando una vacca magra, se ci sono dei dottori a Bologna è anche per merito tuo, hai fatto apparire a Roma delle mirabilia che i romani neanche se le sognavano, partendo da una gabola di quell'Ugo di Gabala hai creato un regno che più bello non ce n'è, sino a che hai amato un fantasma, e le facevi scrivere lettere non aveva mai scritto, coloro che le leggevano si sdilinquivano tutti, persino quella che non le aveva mai scritte, e dire che era un'imperatrice. E invece l'unica volta che hai voluto fare una cosa vera, con una donna che più sincera non si può, hai fallito: hai prodotto qualcosa che nessuno può credere e disiderare che sia. Dunque è meglio che ti ritiri nel mondo dei tuoi portenti, che in quello almeno puoi decidere quanto siano, appunto, portentosi."

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Era tutto così straziantemente sensato, e non c'era altra scelta possibile.
"Ero per stato avvisato, signor Niceta, che il Demiurgo aveva fatto le cose solo a metà."

Umberto Eco, Baudolino

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