giovedì 23 settembre 2010

Guardavo il soffitto

Facemmo l'amore nella sua camera, e io avevo una strana consapevolezza dei miei movimenti e dei miei gesti. Anche quelli più insignificanti. Un senso di controllo inquietante. Una percezione di essere lì, mentre i nostri corpi si muovevano insieme, con un ritmo diverso da ogni altra volta; e di essere contemporaneamente altrove.
Stavamo distesi fianco a fianco, stretti nel suo letto e Giulia mi disse che se vincere al poker mi faceva quell'effetto, be' era disposta a lasciarmi andare qualche altra volta. Io non dissi niente.
Guardavo il soffitto. Ero solo, in quella stanza.

Gianrico Carofiglio, Il passato è una terra straniera