giovedì 30 dicembre 2010

Con musica salsa

Per anni ho cercato, come tanti, la pallottola che portava il mio nome tra i segni delle scanalature. era la chiave di una morte dignitosa, con indosso il semplice abito di credere in qualcosa. Ma è finito tutto, la fede è svanita, il dogma non era altro che un aneddoto puerile, e sono rimasto nudo, spogliato della più grande prospettiva che ha segnato le persone come me: morire per qualcosa chiamato rivoluzione, qualcosa che era simile al paradiso che aspetta i pashdarn islamici, ma con musica salsa.

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[...] e così iniziai ad attraversare la strada, chiedendomi, Verónica, amore mio, chiedendomi perché abbiamo tanta paura di guardare in faccia la vita noi che abbiamo visto le auree scintille della morte.

Luis Sepúlveda, Un nome da torero

domenica 26 dicembre 2010

Trascurabile felicità

Quelli che ti danno un passaggio, e non ti lasciano da qualche parte: all'angolo; vicino alla metro; alla fermata dei taxi. Ma ti accompagnano fino a casa.

Francesco Piccolo, Momenti di trascurabile felicità

venerdì 24 dicembre 2010

venerdì 19 novembre 2010

Con me

Rimani finché non partirai, ci sarà sempre tempo per partire, Perché vuoi che io rimanga, Perché è necessario, Non è una ragione che mi convinca, Se non vuoi rimanere, va' via, non ti posso costringere, Non ho forze che mi portino via da qui, mi hai stregato, Non l'ho fatto, non ho detto una parola, non ti ho toccato, Mi hai guardato dentro, Giuro che non ti guarderò mai dentro, Giuri che non lo farai e l'hai già fatto, Non sai di che stai parlando, non ti ho guardato dentro, Se rimango, dove dormo, Con me.

José Saramago, Memoriale del convento

giovedì 23 settembre 2010

Guardavo il soffitto

Facemmo l'amore nella sua camera, e io avevo una strana consapevolezza dei miei movimenti e dei miei gesti. Anche quelli più insignificanti. Un senso di controllo inquietante. Una percezione di essere lì, mentre i nostri corpi si muovevano insieme, con un ritmo diverso da ogni altra volta; e di essere contemporaneamente altrove.
Stavamo distesi fianco a fianco, stretti nel suo letto e Giulia mi disse che se vincere al poker mi faceva quell'effetto, be' era disposta a lasciarmi andare qualche altra volta. Io non dissi niente.
Guardavo il soffitto. Ero solo, in quella stanza.

Gianrico Carofiglio, Il passato è una terra straniera

venerdì 27 agosto 2010

I vuoti fra le cose

Ah ma lei mi ha fatto bere troppo, Monsieur, però in quanto a bicchieri è una buona compagnia. Sa, a volte, quando si è bevuto un po', la realtà si semplifica, si saltano i vuoti fra le cose, tutto sembra combaciare e uno dice: ci sono. Come nei sogni.
Ma a lei perché interessano le storie altrui? Anche lei deve essere incapace a riempire i vuoti fra le cose. Non le sono sufficienti i suoi propri sogni?

Antonio Tabucchi, Piccoli equivoci senza importanza - Rebus

sabato 31 luglio 2010

Plus rien de réel

Les conteuses de ces pays traversés parlent encore de la femme jouée et de sa caravane d'enfants épuisés.
Quand le soleil mordait les petits au visage, quand le sable, entré dans leurs espadrilles, alourdissait leur marche, la voix rythmait leurs pas, la voix nous racontait.
Soumis au souffle d'Anita, nous devenions de grands voiliers et glissions murmurés aux pierres, à la mer, à des nuits sans étoiles et sans songe.
Et ses mains, vous ai-je jamais parlé de ses mains?
Les mains des conteuses sont des fleurs agitées par le souffle chaud du rêve, elle se balancent en haut de leurs longues tiges souples, fanent, se dressent, refleurissent dans le sable à la première averse, à la première larme, et projettent leurs ombres géantes dans des ciels plus sombres encore, si bien qu'ils paraissent s'éclairer, éventrés par ces mains, par ces fleurs, par ces mots.

[...]

Dès lors plus rien de réel n'advint, le temps replié sur lui-même, sur la mer, sur le désert de pierres, le temps fit des noeuds jusque dans nos veines, dans nos ventres et, longtemps, j'oubliai de naître.

Carole Martinez, Le coeur cousu

venerdì 30 luglio 2010

solo le funzioni basiche

"tu hai solo le funzioni basiche attivate, poi probabilmente hai anche quelle secondarie, ma non sono attivate. forse col tempo le attiverai, ma per per ora sei contento così."

martedì 13 luglio 2010

vizi

"tu hai i vizi dei bambini e degli adulti, contemporaneamente."

venerdì 18 giugno 2010

domenica 30 maggio 2010

Ipse dixit

"brucerai all'inferno per questo"

giovedì 11 marzo 2010

Os atabaques ressoam como clarins de guerra

Pedro Bala continua seu camino. O Professor vai com ele. Sua figura magra se atira para a frente come se lhe fosse difícil vencer a ladeira. Mas sorri da festa do dia. Pedro Bala vira-se para ele e surprende seu sorriso. A cidade está alegre, cheia de sol. Os dias da Bahia parecem dias de festa, pensa Pedro Bala, que se sente invadido também pela alegria. Assovia com força, bate risonhamente no ombro do Professor. E os dois riem, e logo a risada se transforma em gargalhada. No entanto, não têm mais que uns poucos níqueis no bolso, vão vestidos de farrapos, não sabem o que comerão. Mas estão cheios de beleza do dia e da liberdade de andar pelas ruas da cidade

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O amor é sempre doce e bom, mesmo quando a morte está próxima. Os corpos não se balançam mais no ritmo do amor. Mas nos corações dos dois meninos não há mais nenhum medo. Somente paz, a paz da noite da Bahia.

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Na noite misteriosa das macumbas os atabaques ressoam como clarins de guerra.

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E, no dia en que ele fugiu, em inúmeros lares, na hora pobre do jantar, rostos se iluminaram ao saber da notícia. E, apesar de que lá for era o terror, qualquer daqueles lares era um lar que se abriria para Pedro Bala, fugitivo da polícia. Porque a revoluçao é uma pátria e uma família.

Jorge Amado, Capitães da Areia

martedì 2 marzo 2010

E' così che ti frega

Perché è così che ti frega la vita. Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono che poi non te lo togli più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quando è troppo tardi.

Alessandro Baricco, Castelli di rabbia

martedì 9 febbraio 2010

Dialogo padre figlio

- mamma mi ha detto che con m. è finita
- sì
- come mai?
- non funzionava
- c'è del tacchino per secondo, ti va?

Salida

venerdì 29 gennaio 2010

C'est pareil

-Vous m'aimez: ce n'est ni votre faute ni la mienne. Je ne vous aime pas, c'est pareil.

Amélie Nothomb, Acide sulfurique

venerdì 15 gennaio 2010

Tutto così straziantemente sensato

Quello che colpiva in Baudolino era che, qualunque cosa dicesse, guardava di sottecchi il suo interlocutore, come per avvertirlo di non prenderlo sul serio.

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"Cioè," esitò Niceta, "hai deciso di cambiar vita..."
"No, signor Niceta. Ho deciso che se quella era la mia sorte, era inutile che provassi a diventare come gli altri. Ero ormai consacrato alla menzogna. È difficile spiegare quello che mi stava passando per la testa. Mi dicevo: sino a che inventavi, inventavi cose che non erano vere, ma lo diventavano. Hai fatto apparire San Baudolino, hai creato una biblioteca a San Vittore, hai fatto girare i Magi per il mondo, hai salvato la tua città ingrassando una vacca magra, se ci sono dei dottori a Bologna è anche per merito tuo, hai fatto apparire a Roma delle mirabilia che i romani neanche se le sognavano, partendo da una gabola di quell'Ugo di Gabala hai creato un regno che più bello non ce n'è, sino a che hai amato un fantasma, e le facevi scrivere lettere non aveva mai scritto, coloro che le leggevano si sdilinquivano tutti, persino quella che non le aveva mai scritte, e dire che era un'imperatrice. E invece l'unica volta che hai voluto fare una cosa vera, con una donna che più sincera non si può, hai fallito: hai prodotto qualcosa che nessuno può credere e disiderare che sia. Dunque è meglio che ti ritiri nel mondo dei tuoi portenti, che in quello almeno puoi decidere quanto siano, appunto, portentosi."

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Era tutto così straziantemente sensato, e non c'era altra scelta possibile.
"Ero per stato avvisato, signor Niceta, che il Demiurgo aveva fatto le cose solo a metà."

Umberto Eco, Baudolino

venerdì 1 gennaio 2010

Il genio

"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, precisione e velocità d'esecuzione"

Amici miei - Atto I