lunedì 7 gennaio 2008

City

Si era convinto che la sofferenza fosse l'unica via capace di condurre al di là della superficie del reale.

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...ti prenderà alle spalle e allora non sarà affatto facile, è meglio che tu lo sappia fin da adesso, se ancora non l'hai capito, ti prenderanno alle spalle, io non sono mai propriamente sopravvissuta a niente che mi abbia preso alle spalle, e so che non c'è modo, in definitiva, di difenderti da ciò che ti colpisce alle spalle, è una cosa contro cui non c'è niente da fare, solo continuare per la propria strada, cercando di non cadere, di non fermarsi, tanto nessuno è così idiota da pensare che si possa arrivare, veramente, da qualche parte in un modo diverso che vacillando, e collezionando ferite da tutte le parti, e in particolare alle spalle...

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Non era tanto quel che diceva, era la voce che faceva paura.
Sembrava la voce di un vecchio. Di uno che sapeva tutto da sempre, e che sapeva anche come sarebbe andata a finire. Un vecchio.

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Da vecchio... cioè, quando invecchi... non esiste più quella cosa dello stupore, non riesce più a prenderti di sorpresa... lo senti, questo sì, ma è solo stanchezza che si aggiunge a stanchezza, non esplode più niente, capisci?, è solo come se ti aggiungessero qualche chilo sulle spalle... è come camminare ed avere le scarpe sempre più fradice, di fango, e pesanti. A un certo punto ti fermi, e lì finisce. Ma non salti in aria, come da giovane, non è più quella cosa là.

Alessandro Baricco, City

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