Non è quello, mi ha detto. Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi, mi ha detto, non sei né triste né felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.
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Secondo lui Cabiria li aveva traditi, là, in guerra. Li aveva abbandonati sul più bello per scappare. Così lui era finito in prigionia. E un altro era stato fucilato.
E allora?
Cabiria non esiste più, ha detto.
Secondo me è una follia, se uno dovesse stare attento a tutti quelli che lo tradiscono, non è una cosa furba. Ultimo è stupido perché non sa perdonare. Non è questione di perdonare, io Cabiria l'ho perdonato. Ma non esiste più, per me. La memoria è importante. Non esistono colpevoli, ma esistono persone che cessano di esistere. È il minimo che possiamo fare. È giusto.
Alessandro Baricco, Questa storia